L'arte del partire e del tornare
L'arte del partire con grazia non è affatto facile da affinare.
Io e M. ne abbiamo parlato a lungo, sul balcone inondato dal sole di settembre, circondate dal rosso dei gerani.
Per me attraversare la manica non è mai stato facile, nè in una direzione nè nell'altra, l'ho fatto con tutti i mezzi di locomozione possibili dall'aereo al traghetto al treno al pullman, e sebbene la lentezza del mezzo sia inversamente proporzionale alla difficoltà emotiva dello spostarsi (= più lento il mezzo più si ha il tempo di rielaborare la transizione), non è mai facile.
Londra|Trento Trento|Londra per diventare ogni volta un'altra persona , un'incarnazione sempre diversa di me. Tutta presa da queste transizioni, non ho mai prestato molta attenzione a chi lasciavo indietro.
Questa volta invece sto pensando molto ai rapporti, alle persone, alle reti e alle comunità che sto lasciando, per alcune sento delle responsabilità, per altre un immenso affetto, per altre una grande irrisolta rabbia, e per tutte so che le cose cambiano in fretta e che la geografia emozionale che conosco ora cambierà molto in fretta. Ci saranno new entry, nuove exit, accordi trasversali inaspettati, nuovi amanti, e va bene così.
Intanto ascolto un vecchio famoso album di Battiato e mi immalinconisco un po'.
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