lillistar

Monday, October 29, 2007

Trapeze artists and Pink Grease sweatshop

Il mio lavoro a cottimo consiste nell'assemblare gioielli in plastica per T.D., un coppia di giovani artiste che si sono lanciate con grande successo nella produzione in serie di questi artefatti.
Lavorano in uno studio in una zona etnica molto modaiola, hanno un negozio nella via principale di questo quartiere e uno a Soho, in centro.
Organizzano feste e eventi nei loro negozi, il tutto dal sapore molto indie, sono su Myspace e hanno un fan club. Kate Moss sembra abbia messo i loro gioielli. (Una volta. Forse.)

Hanno delle persone che lavorano per loro nello studio, e tante che fanno esperienza lì, cioè lavorano gratis. Sul loro sito dicono che se sei brava a fare foto, a lavorare con photoshop o se ti piace "costruire cose", e hai bisogno di un lavoro non retribuito, sarebbero felici di sentirti.

Sembra che non basti, per cui prima di Natale hanno bisogno di persone come me e P. che si portino a casa dei pezzetti, li assemblino e li riportino a destinazione entro 7 giorni . I gioielli vengono poi controllati uno ad uno e se passano questo controllo qualità vengono poi pagati (in nero, in contanti). I gioielli che non passano il controllo di qualità non vengono pagati, ma vengono aggiustati e venduti comunque. A seconda del tipo, si viene pagati dai 35 ai 60 pence al pezzo, che a massima velocità e massima concentrazione porta e un salario di 4 pound (non ho il coraggio di trasformarlo in euro) circa all'ora.
Il lavoro è piacevole e semplice, ma è talmente mal pagato da essere imbarazzante. L'ultima volta ho gentilmente comunicato all'artista che "secondo me" il lavoro non era retribuito a sufficienza, e lei imbarazzata mi ha risposto che sanno quanto ci si mette a fare i gioielli e dunque era tutto calcolato bene. Poi mi ha assicurato che mi avrebbe chiamata appena ci fosse stato ancora del lavoro...2 settimane fa.
Mi devono dei soldi (pochi per la verità), e domani le devo chiamare e capire se mi vogliono ancora far lavorare, ma non sono neanche sicura di volerlo ancora fare. Meglio un lavoro di merda che nessun lavoro. In più, ho comprato un set di piccole pinze (mooooolto carine) per lavorare, e vorrei almeno ammortizzarne il costo!

Ah, dimenticavo: i pezzi vengono poi venduti nelle loro boutiqies e alla Tate Gallery per 25-50 pound al colpo. Non male.

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1 Comments:

  • At 11:11 PM GMT+1, Blogger frnc said…

    Brava Lilli, queste sono le idee per "svoltare" che ci si aspetta tu scovi a Londra... continua a cercare... hola!

     

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